L’oscuro segreto dietro i confini dell’Arabia Saudita: migliaia di migranti etiopi uccisi?

L’oscuro segreto dietro i confini dell’Arabia Saudita: migliaia di migranti etiopi uccisi?
Arabia Saudita

La frontiera dell’Arabia Saudita è stata teatro di atrocità che hanno scosso il mondo intero. Secondo un recente rapporto di Human Rights Watch, la guardia di frontiera saudita ha aperto il fuoco con mitragliatrici e mortai contro i migranti etiopi che cercavano di attraversare il regno dallo Yemen. Innumerevoli vite umane sono state spezzate, e le prove raccolte testimoniano un massacro di proporzioni orribili.

Le testimonianze oculari raccolte da Human Rights Watch, insieme alle immagini che mostrano cadaveri e luoghi di sepoltura lungo le rotte migratorie, indicano che il numero di vittime potrebbe superare anche le migliaia. È un omicidio “sistematico e diffuso” che potrebbe costituire un grave crimine contro l’umanità.

Le Nazioni Unite hanno già sollevato dubbi sul comportamento dell’Arabia Saudita, che si è resa protagonista di numerosi attacchi contro migranti lungo il confine meridionale con lo Yemen, un paese già devastato dalla guerra. È inaccettabile che un paese si macchi di tali azioni contro persone indifese in cerca di una vita migliore.

In Arabia Saudita risiedono circa 750.000 etiopi, e secondo le statistiche dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, fino a 450.000 di loro potrebbero essere entrati nel regno senza autorizzazione. Questo flusso migratorio è stato alimentato dalla guerra civile in corso nella regione settentrionale di Tigray, che ha costretto decine di migliaia di etiopi a fuggire dalle proprie case in cerca di sicurezza.

L’Arabia Saudita, che affronta una crisi di disoccupazione giovanile, ha deciso di respingere migliaia di persone verso l’Etiopia in collaborazione con il governo di Addis Abeba. Questa collaborazione si trasforma in una tragedia umanitaria quando si considera il modo in cui i migranti etiopi sono trattati una volta arrivati in Arabia Saudita.

Il rapporto di Human Rights Watch si basa su interviste condotte con 38 migranti etiopi e quattro parenti di persone che hanno tentato di attraversare il confine tra marzo 2022 e giugno 2023. Le loro testimonianze sono angoscianti, descrivono sparatorie e l’utilizzo di esplosivi da parte delle guardie saudite contro gruppi di persone indifese.

Le immagini raccolte dal gruppo di ricerca mostrano migranti feriti o uccisi lungo i sentieri, nei campi e nelle strutture mediche. Le storie raccontate dai sopravvissuti sono strazianti, con dettagli di donne, uomini e bambini lasciati a terra, gravemente feriti o già morti.

Non dobbiamo dimenticare che questi migranti etiopi sono stati detenuti, maltrattati e persino uccisi sia in Arabia Saudita che nello Yemen durante il conflitto. È inammissibile che gli esseri umani siano trattati in questo modo, e l’organo per i diritti umani dell’ONU ha espresso una crescente preoccupazione per gli attacchi delle forze saudite contro i migranti provenienti dallo Yemen.

Nell’ottobre 2022, l’ONU ha inviato una lettera al governo saudita segnalando che i loro investigatori avevano ricevuto segnalazioni di bombardamenti e sparatorie perpetrati dalle forze di sicurezza saudite, che avrebbero causato la morte di fino a 430 migranti e ferito altri 650. Queste cifre sono spaventose e richiedono una risposta immediata e decisa da parte della comunità internazionale.

Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a tali violazioni dei diritti umani. È responsabilità di tutti noi fare pressione sui governi e sulle organizzazioni internazionali affinché agiscano e mettano fine a questa atrocità. Nessuna persona dovrebbe essere privata della sua dignità e del suo diritto alla vita, e l’Arabia Saudita deve rispondere delle sue azioni davanti alla comunità internazionale.